Programma Municipio Roma XV
2021-2026
Parliamo di contenuti.
Nessuna promessa.
Solo impegni.Daniele Torquati
Il Municipio XV di Roma Capitale è il municipio più esteso di Roma con una superficie di 187,25 kmq, 6 kmq in più del Comune di Milano (181,8 km).
Posto a Nord di Roma, tra il Tevere e la via Cassia, il territorio confina a nord con i comuni di Anguillara, Bracciano, Campagnano, Sacrofano e Riano, a est con il Municipio III, a sud con i Municipi I e II e a ovest con il Municipio XIV.
Il territorio si articola in 14 zone urbanistiche ufficiali con caratteristiche morfologiche e antropologiche molto diverse:
- Farnesina (Ponte Milvio, Fleming, Vigna Clara)
- Foro Italico
- Tor di Quinto
- Acquatraversa
- Tomba di Nerone
- Grottarossa Ovest
- Grottarossa Est
- Giustiniana
- La Storta
- Santa Cornelia
- Prima Porta
- Labaro
- Cesano
- Martignano
Numero di abitanti: 160.502 abitanti (11° posizione tra i Municipi) con la più bassa densità abitativa di Roma pari a 857,2 ab/kmq (circa 9 abitanti per ettaro).
Superficie verde: 85,5 % del totale, circa 160 kmq di cui solo 2,3 manutenuti da Roma Capitale. Il territorio è attraversato da alcune tra le più importanti aree protette della regione: Parco Naturale Regionale di Veio, il Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano, Riserva Naturale dell’Insugherata, Riserva Naturale di Monte Mario
L’indice di vecchiaia è pari a 158,9, vale a dire 158,9 over 65 ogni 100 under 14, più basso della media di Roma, per un’età media di 45,1 anni. Nel dettaglio per fasce: 21.248 per 0-14 anni, 105.491 per 15-64 anni, 33.763 per over 65 anni. (*)
Presenza femminile, il XV è in 11° posizione con rapporto di mascolinità di 88,3 uomini ogni 100 donne (**)
Gli stranieri sono 31.209, il 19,44% del totale, suddivisi in 13.692 uomini e 17.517 donne (**)
Il reddito individuale è di € 29.603,59, in 4° posizione dopo i Municipi II, I e IX (***)
*Fonte: Elaborazione Dipartimento Trasformazione Digitale U.O. Statistica Roma Capitale anno 2019 ** Fonte: Elaborazione Dipartimento Trasformazione Digitale U.O. Statistica Roma Capitale anno 2020 ***Fonte: Elaborazione Dipartimento Trasformazione Digitale U.O. Statistica Roma Capitale anno 2018
Elevato rischio idraulico, soprattutto a Prima Porta e Ponte Milvio: le iniziative avviate a Prima Porta sono frenate da ACEA, che deve prendere in carico la gestione dell’impianto idrovoro di via Frassineto e dal Comune, che deve concludere un allacciamento dell’impianto idrovoro di via Procaccini. A Ponte Milvio-Corso di Francia le problematiche sono dovute al mancato adeguamento del Collettore Alto Farnesina e dei sistemi di collettamento e raccolta.
Mobilità: viabilità congestionata per l’edificato concentrato sulle arterie Cassia e Flaminia, trasversalmente mal collegate; situazione aggravata dal pendolarismo che non ha adeguata alternativa nel trasporto su ferro: la Ferrovia Roma Nord ha una infrastruttura vetusta e le aree dei parcheggi di scambio sono insufficienti (p.e. Montebello) e/o insicure (p.e. Grottarossa). Sulla Cassia entro GRA, il trasporto su ferro è assente per mancata chiusura dell’Anello Ferroviario e per la rimandata apertura della Stazione Vigna Clara; inoltre le incertezze sul prolungamento di metro C fino a Grottarossa implicano difficoltà di programmazione su altri fronti (p.e. gestione del Parco Volusia).
Gestione dei rifiuti inadeguata e assenza di controlli: la raccolta differenziata “porta a porta” è diminuita negli ultimi 5 anni; l’assenza di isole ecologiche, anche per gli sfalci, porta alla diffusione di discariche e di incendi che creano problemi igienico-sanitari e di sicurezza. Da affrontare anche il tema dell’impianto di compostaggio, attualmente previsto a Cesano.
Rigenerazione delle periferie: circa l’80% della popolazione vive in quartieri spontanei, solo in parte sanati, con la conseguente assenza di servizi anche primari L’abusivismo è spesso correlato anche alla cronica carenza e distribuzione omogenea di alloggi pubblici per i cittadini in difficoltà economica.
Carenza di servizi sociali: piano regolatore sociale inadeguato e carente di programmazione; carenza dei servizi alle famiglie con posti negli asili nido e nelle ludoteche/dopo scuola insufficienti alla domanda. Conseguente aggravio della disparità di genere per il peso della cura familiare a carico delle donne che impedisce loro di avere attività lavorative esterne e necessario reddito.
Carenza nell’amministrazione di risorse umane, finanziarie e strumentali soprattutto digitali per svolgere il ruolo concreto di governo di prossimità; conseguente difficoltà nel coinvolgere la cittadinanza e le entità organizzate nella co-progettazione perché tecnologicamente più avanzate.
Assicurare la vivibilità dei quartieri garantendo una autosufficienza nei servizi e la loro sostenibilità attraverso: il potenziamento dei servizi pubblici (asili nido, centri diurni, ludoteche) e privati (luoghi per pet therapy, centri sportivi, doposcuola), la rigenerazione di spazi da destinare alla socialità e alla cultura e garanzia della loro costante manutenzione (biblioteca Galline Bianche, Teatro Patologico, scuole); la conversione di immobili dismessi o inutilizzati in spazi di studio e/o co-working (eventuali locali ATER Via Offanengo, locali Provincia Via Cassia, ex punto verde qualità Olgiata, edifici inutilizzati privati o di enti); la plurifunzionalità degli spazi verdi (gioco, sport, ristoro, riposo, orti urbani ecc.); la presenza capillare di presidi socio-sanitari con offerta di servizi calata nel contesto (Consultorio Via Cassia, Casa della Salute via Clauzetto, ex casa Croce Rossa a Olgiata).
Per farlo è necessario coinvolgere nei processi stakeholder pubblici e privati che possano supportare economicamente l’avvio di progetti specifici.
La garanzia di servizi di prossimità permette ai cittadini di vivere meglio, soprattutto ai giovani, spesso costretti a incontrarsi ai bar senza possibilità alternative di socializzazione, e alle donne, sulle quali ricadono principalmente le cure familiari: dare la possibilità di organizzare meglio la propria quotidianità consente di liberare del tempo da dedicare allo studio, alla formazione, al lavoro ma anche alla socialità e al riposo.
La vivibilità dei quartieri è strettamente connessa alla loro accessibilità che non può essere demandata esclusivamente al trasporto privato. Il territorio ben si presta alla mobilità dolce tra quartieri e con il centro città (progetto GreenWay) attraverso: il potenziamento e la connessione delle piste ciclabili (p.e. pista ciclabile sul Tevere con la costruenda pista nella zona dell’Ospedale Sant’Andrea), creazione di percorsi pedonali e sentieri di collegamento tra i parchi e le riserve come percorsi alternativi alla viabilità carrabile. Questo permetterebbe non solo di ridurre l’uso del mezzo privato a vantaggio di una qualità ambientale collettiva, ma anche e soprattutto di riscoprire i luoghi in cui viviamo avvicinandoci a un approccio più sostenibile in termini ambientali ma anche sociali: come i pic nic di comunità organizzati dalle aziende agricole (Cooperativa Coraggio a Borghetto San Carlo gestita da giovani agricoltori), o ai nuovi modi di socializzare attraverso lo sport (p.e. gruppi di nordic walking nati durante il lockdown al Parco Papacci).
Quartieri vivibili e accessibilità facilitata permetterebbero di snellire il traffico dovuto ai piccoli spostamenti, fatto che già basterebbe per meglio pianificare il trasporto pubblico e le relative tempistiche, così da incidere indirettamente anche su quella fetta di popolazione costretta a muoversi da e per il centro città che troverebbe nel TPL l’adeguata alternativa oggi insufficiente.
Politiche Sociali:
- Aggiornamento Piano Regolatore Sociale ai dati e alle esigenze emerse delle nuove povertà post-pandemia;
- Istituzione della Consulta del Volontariato;
- Atto di indirizzo per prediligere l’uso dell’OEV nelle gare dei servizi sociali.
Lavori Pubblici:
- Sblocco del finanziamento per conclusione lavori impianto idrovoro di Via Procaccini.
Scuola
- Mappatura situazione edifici scolastici e programmazione degli interventi di messa in sicurezza;
- Istituzione dello Spazio Scuola – Spazio Comunità, gli spazi scolastici aperti alla cittadinanza, oltre alle attività sportive pomeridiane, anche per incontri culturali, dibattiti e confronti su tematiche locali.
Gestione dell’amministrazione
- Studio delle professionalità dei dipendenti municipali per valorizzarne e gratificarne le competenze e verificare la carenza di eventuali figure specifiche al fine di riorganizzare in modo più efficiente i servizi;
- Costituzione ufficio PNRR e periferie;
- Costituzione dell’ufficio di progettazione interna per l’individuazione e la partecipazione a concorsi e bandi regionali, nazionali e comunitari.
Costruire un moderno welfare di comunità che, a partire dall’analisi aggiornata dei bisogni e della definizione di priorità, rafforzi una logica di sistema insistendo con forza e senza ripensamenti sul processo di Decentramento e Co-progettazione:
- Fare un’analisi aggiornata dei bisogni e della definizione di priorità, rafforzando la sussidiarietà e il coinvolgimento attivo delle entità del Terzo Settore. Aggiornare il Piano Regolatore Sociale Municipale (PRSM) in accordo alle nuove emergenze emerse come conseguenza della pandemia Covid 19;
- Sviluppare strategie e misure di prevenzione del disagio e dell’esclusione sociale, considerando i cittadini e le famiglie non “oggetto” di interventi, ma “soggetto protagonista” della rete degli interventi e dei servizi sociali;
- Estendere per quanto possibile l’erogazione di servizi a domicilio, laddove permettono di accoppiare maggior qualità, più alto gradimento dell’utenza, risparmi gestionali, riduzione del disagio e delle necessità dell’accompagnamento;
- Valorizzare le forme e gli istituti di partecipazione previsti dallo Statuto Comunale, sviluppando a tutti i livelli una cultura del partenariato con i movimenti e le associazioni dei cittadini e con i lavoratori dei servizi;
- Promuovere la cultura della valutazione in tutti gli interventi e i servizi sociali, anche al fine di migliorarne l’efficacia e l’efficienza e di combattere lo spreco di risorse umane e finanziarie; sperimentare metodi di misurazione della qualità, dell’efficacia e dell’efficienza;
- Costruire, utilizzando i PRSM, un modello di integrazione per la realizzazione e lo sviluppo di interventi su tematiche rilevanti (casa della salute, consultori e legge dopo di noi);
- Rafforzare i Punti Unici di Accesso (PUA) e sempre tramite i PRSM creare integrazione tra i servizi in maniera sia da raggiungere una ottimizzazione degli stessi (sociali e sanitari) sia da poter rispondere alle esigenze di un maggior numero di persone con disabilità così da concorrere anche all’abbattimento delle liste di attesa per l’assistenza domiciliare;
- Sviluppare proposte di co-housing – possibilità concrete e avvio di progettualità nel tempo – conoscere esperienze di successo per replicarle adattandole alle esigenze locali;
- Riorganizzare i Centri Anziani affinché diventino spazi di inclusione, attivi, di dialogo intergenerazionale e di realizzazione di progetti che coinvolgano l’intera comunità a partire da scuole, case famiglia, centri di socializzazione e case di riposo;
- Creare una rete tra tutte le realtà associative territoriali ed enti del Terzo Settore che sensibilizzi la popolazione sulle attività del Centro Antiviolenza municipale e funga da sentinella per supportare tutte le donne, giovani e meno giovani, vittime di violenza, residenti nei diversi quartieri;
- Realizzare spazi di co-working e di co-progettualità per creare una rete territoriale inclusiva delle entità che operano nel sociale e nella promozione della cultura, in cui le donne possano avere un ruolo gestionale nella loro conduzione;
- Sviluppare corsi di formazione per le donne disoccupate che quotidianamente ricorrono ai sussidi tramite uffici sociali municipali, per accrescere le loro competenze e istituire un filo diretto con le attività commerciali territoriali al fine di un inserimento lavorativo.
Ciclo gestione rifiuti: si deve estendere la raccolta differenziata attraverso nuovi modelli (porta a porta, domus ecologiche, cassonetti interrati) che prevedano il tracciamento dell’utenza per ridurre al massimo il conferimento stradale da “controllare” attraverso sistemi intelligenti. Incentivare il corretto conferimento realizzando isole ecologiche più piccole e più diffuse affiancate da Centri per il Riuso e da Centri di Raccolta per gli scarti verde, oggi spesso “smaltiti” autonomamente bruciandoli con il rischio di innescare incendi.
Dove possibile e utile, prevedere il compostaggio di comunità che permetterebbe di aver un ciclo chiuso dello scarto umido / verde e di ridurre i costi per la concimazione agricola.
Per contrastare l’abbandono dei rifiuti, soprattutto RAE e tossici, potenziare il controllo del territorio facendo rete anche con i comuni limitrofi, le amministrazioni (Regione, Provincia) e le società di servizi (ASTRAL, ANAS) per un costante monitoraggio e l’installazione facilitata di fototrappole.
Va inoltre affrontato il tema dell’impianto di compostaggio, previsto attualmente a Cesano.
Pulizia e decoro stradale devono essere ben organizzati e due sono le azioni principali da garantire:
- sostituire i vecchi cestini getta-carte con quelli più moderni per la raccolta differenziata, prevedendone molti di più in strada soprattutto in prossimità di luoghi di assembramento (uscita scuole, fermate bus ecc.) al fine di disincentivare l’abbandono in strada e rendere più agevole la pulizia manuale e meccanizzata;
- reintrodurre lo spazzamento meccanizzato di tutte le strade, soprattutto in prossimità del verde verticale al fine anche di garantire un adeguato funzionamento della raccolta delle acque meteoriche durante le piogge.
Parchi, giardini e verde devono essere una risorsa e non un problema e per farlo si devono da subito attuare delle modifiche alla “visione” attuale:
- sollecitare l’amministrazione centrale a redigere un Nuovo Regolamento per gli Orti Urbani condivisi che preveda, oltre all’individuazione delle aree, anche l’approvvigionamento idrico e la fornitura di strutture ricovero per gli attrezzi;
- modificare il Regolamento per l’Adozione e Gestione Aree Verdi, sgravando di oneri le associazioni coinvolte e consentendo modelli gestionali pubblico/privato in modo più agevole; vanno agevolati accordi per la pulizia quotidiana e per la manutenzione tramite le sponsorizzazioni e la messa a reddito delle strutture presenti, demandando ai soggetti assegnatari la cura (pulizia) e la gestione (p.e. chiusura e apertura dei cancelli);
- il territorio ospita due parchi regionali e due riserve naturali, attraversati dalla via Francigena e da numerosi percorsi censiti nelle mappe e il Municipio deve avere il potere di dialogare con gli enti competenti e di rappresentare le necessità della città sui tavoli decisionali, per assicurarsi non solo la corretta tutela ma anche la loro valorizzazione.
Il commercio e i correlati servizi legati sono la componente più rilevante dell’economia municipale e devono essere gestiti secondo le peculiarità che li caratterizzano:
- La priorità sarà data ai mercati che sono luoghi di commercio, ma anche di incontro e socializzazione, che vanno avviati dove non esistono e rivitalizzati dove vivono sofferenze: il mercato di Piazza Monteleone da Spoleto, va valorizzato anche immaginando innovative forme di collaborazione con gli esercenti; il mercato di Cesano e Villa Livia devono trovare una collocazione; quello di piazza Diodati va tutelato, mentre quello di Grottarossa va regolarizzato; infine, ma non per ultimo, va rivitalizzato il mercato di via Riano.
I mercati, soprattutto quelli fissi vanno pensati come luoghi di aggregazione e per questo devono essere coinvolti in progetti sociali e enogastronomici che permettano aperture straordinarie e iniziative culturali;
- Deve essere dato supporto ai negozi di vicinato, che hanno ripreso vita durante la pandemia e che oggi vanno tutelati con forme di sostegno alla modernizzazione come la digitalizzazione o la messa in rete per fornire un servizio più completo, come ad esempio panetteria e frutteria che offrono la possibilità di ordinare assieme e vedere la spesa consegnata a domicilio una sola volta tutta assieme;
Attenzione dovrà essere data al tema della ristorazione soprattutto nelle aree della movida di Ponte Milvio e Via Flaminia, dove dovranno essere concertate forme di gestione con gli operatori e le forze dell’ordine al fine di tutelare sia la vivibilità dei residenti che la sicurezza degli avventori. Soluzioni che obblighino i soggetti a prevedere forme di vigilanza privata in collaborazione con le forze dell’ordine e la Polizia Locale sono già sperimentate in molte città d’Italia e potrebbero essere studiate per una declinazione territoriale.
Sulla tematica scuola troppo spesso ci si sofferma solo sull’aspetto edilizio. La scuola non è solo un involucro ma anche tutto quello che essa racchiude:
- Dal punto di vista edilizio, dopo l’iniziale mappatura dello stato di conservazione e delle necessità, vanno identificati gli interventi prioritari di messa in sicurezza e affidata la relativa progettazione coinvolgendo la comunità scolastica.
Per assicurare una manutenzione costante, si devono attuare protocolli con la comunità scolastica anche attraverso forme partecipate o sponsorizzazione di servizi, soprattutto per la piccola manutenzione;
- Dal punto di vista delle politiche scolastiche, vanno realizzati progetti per combattere la povertà educativa e l’evasione scolastica, alta soprattutto dopo le scuole primarie, con il supporto anche del mondo universitario e professionale prevedendo spazi e momenti di incontro con giovani studenti e lavoratori all’interno delle scuole stesse;
- La scuola per molti studenti è l’unico luogo dove socializzare e un modo per poter “evadere” dai contesti disagiati in cui spesso vivono, per questo vanno incentivati e promossi progetti che permettano l’apertura degli edifici scolastici in orari extra didattici per il coinvolgimento delle entità locali organizzate in attività culturali e ricreative con l’obiettivo di far funzionare una reale comunità educante. In questo senso va istituito lo Spazio Scuola – Spazio Comunità: gli spazi scolastici aperti alla cittadinanza, oltre alle attività sportive pomeridiane, anche per incontri culturali, dibattiti e confronti su tematiche locali.
Lavori Pubblici:
Le principali azioni da mettere in campo devono essere strettamente coordinate con l’amministrazione centrale in quanto spesso di competenza dipartimentale:
- Mettere in sicurezza dal dissesto idrogeologico il territorio attuando interventi di mitigazione ove possibile e di contenimento ove il fenomeno è più avanzato (costoni lungo le viabilità come ad esempio Via Santa Cornelia o Via di Grottarossa).
Al contempo il Municipio deve essere delegato a gestire con ACEA la mappatura della situazione delle condotte idriche e programmare il rinnovo dell’infrastrutture ormai vetusta in gran parte del territorio (soprattutto nel quadrante Ponte Milvio – Vigna Clara – Fleming) per ridurre le voragini dovute alle perdite ormai continue;
- Riprendere con urgenza il risanamento idraulico in particolare nelle aree di Prima Porta e di Ponte Milvio, dove gli allagamenti si presentano ad ogni pioggia intensa.
A Prima Porta, dopo più di venti anni, nel triennio 2013-2016 come amministrazione municipale abbiamo ottenuto lo sblocco dei fondi e la realizzazione dei lavori dello sfioratore di Via Dalmine e degli impianti idrovori di Via Frassineto e di via Procaccini.
Per il completo funzionamento del sistema, restano da risolvere due grandi questioni:
- la gestione dell’impianto Frassineto, che deve essere preso in carico da ACEA;
- il finanziamento e la realizzazione di un allacciamento dell’impianto Procaccini, di poca spesa, per garantire il funzionamento e la successiva presa in carico di ACEA.
A Ponte Milvio e Corso di Francia, il rischio idraulico è di matrice diversa ma altrettanto pericolosa, come dimostrano le recenti immagini dell’8 giugno 2021. Anche questo problema è stato affrontato nel triennio 2013-2016 con l’ottenimento del finanziamento per l’adeguamento del Collettore Alto Farnesina (che ridurrebbe del 50% il problema) i cui lavori non sono mai partiti e per i quali andrà aperta sin da subito una interlocuzione con il CONI visto l’impatto che avranno sull’area del complesso del Foro Italico e dello Stadio Olimpico.
- In termini gestionali ordinari, queste sono le azioni principali su cui investire le risorse soprattutto umane, anche attraverso progetti mirati da realizzare nei primi mesi:
- riprendere il registro dei lavori delle società di pubblici servizi per evitare che si sovrappongano gli interventi del municipio con i ripristini a loro carico, così da ottimizzare la spesa pubblica destinata alla manutenzione ordinaria;
- riavviare l’ufficio per la progettazione interna, per intercettare in tempo linee di finanziamento esterne a Roma Capitale; l’esperienza ci dice che funziona, infatti nel 2015, come Municipio, ci aggiudicammo oltre 3 milioni di euro per il risanamento degli edifici scolastici;
- promozione del Protocollo d’intesa sugli appalti pubblici e privati, trasparenza, sicurezza e legalità del settore edile, nel territorio.
Rigenerazione urbana: urbanizzazioni primarie e secondarie:
Rammendare il territorio per un suo sviluppo umano sostenibile, attraverso il rispetto dell’ambiente e la difesa dell’equilibrio ecologico: questa è la nostra visione dell’urbanistica del Municipio.
Le azioni da mettere in campo di concerto con l’amministrazione centrale sono le seguenti:
- Aggiornamento del Piano Regolatore Generale contestualizzandolo al Municipio nel suo complesso e allo stretto rapporto che lo lega ai comuni della cinta metropolitana, con i quali devono essere pianificati spazi e servizi vista la conurbazione ormai senza soluzione di continuità: si tratta di zone spesso più “vicine” ai comuni di confine che al resto degli altri quartieri del Municipio, come Cesano con Bracciano o Osteria Nuova con Anguillara;
- Si deve invertire la logica di pianificazione per singoli piani attuativi a vantaggio di una visione coordinata della pianificazione delle opere di urbanizzazione secondaria (servizi, scuole) per evitare ripetizioni (spazi commerciali) e sopperire alle carenze (spazi culturali, asili nido), soprattutto nelle pianificazioni in adiacenza. Per questo si deve avere il coraggio di stralciare e/o abbattere le cubature senza logica – e fuori mercato – e dialogare con gli operatori per investire invece su nuovi servizi e nuovi spazi, non solo commerciali, che permettano a cittadini di vivere il proprio quartiere non solo come dormitorio;
- Nelle centralità locali riconosciute (Ponte Milvio, Vigna Clara, Fleming, Labaro, Prima Porta, Tomba di Nerone, Grottarossa, Giustiniana, La Storta, Cesano, Osteria Nuova), vanno invece individuati strumenti urbanistici, concertati da subito con gli operatori privati, che siano in grado di restituire agibilità e fiato alle ordinarie necessità dei cittadini;
- Va chiusa la partita delle urbanizzazioni primarie, soprattutto nelle zone ex-abusive dove vanno avviati rapidamente i cantieri. A riguardo va approvata una delibera delega sui Consorzi di Autorecupero che consenta al municipio di monitorare i processi e assumersi la responsabilità di operare rapidamente sul controllo delle opere a scomputo e sulla gestione degli oneri di urbanizzazione: i municipi devono avere poter decisionale sulle opere a scomputo e sulla spesa degli oneri per risolvere definitivamente la questione dei servizi in zone quali Sant’Isidoro e Santa Cornelia, nonché Cerquetta e Valle Muricana.
Inoltre va affrontato con il Dipartimento Lavori Pubblici e il Dipartimento Urbanistica il tema delle “grandi incompiute”, opere per lo più afferenti a singoli piani particolareggiati mai completate (come il palazzetto sport Cesano e quello di Colli D’Oro) o mai realizzate (come la nuova sede municipale).
Il miglioramento della mobilità del Municipio prevede tre linee di azione:
- Mobilità dolce: realizzare veri percorsi ciclopedonali per raggiungere i servizi pubblici, le scuole, i parchi, le stazioni.
Per attuarlo si deve:
- mettere in sicurezza i percorsi pedonali, prevedendo progetti speciali dove non è possibile dimensionalmente costruire marciapiedi;
- avviare un forte coordinamento degli interventi urbanistici per collegare tutte le piste ciclabili pianificate e connetterle con la pista ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo, per garantire l’accessibilità da e per il centro città;
- progettare un collegamento ciclopedonale tra Flaminia e Cassia sfruttando i percorsi interni alle riserve e ai parchi, che sono gestiti e manutenuti dal Parco di Veio e Roma Natura, con i quali serve un rapporto diretto del Municipio non più filtrato dal Comune;
- mettere in rete sentieri e itinerari naturalistici con le piste ciclabili e i percorsi pedonali urbani attuando il progetto della GreenWay su cui molte realtà territoriali stanno già lavorando; realizzarlo in vista del Giubileo del 2025 rappresenta anche una nuova opportunità turistica e culturale, che permetterebbe di avviare una interlocuzione con gli operatori agricoli e le realtà commerciali legate al territorio (agriturismo, turismo enogastronomico a Km 0, farmers’ markets), in una visione più eco-sostenibile.
- Trasporto pubblico su ferro e gomma: nel quadrante nord va programmato il potenziamento complessivo dell’offerta trasporto pubblico sia su gomma che su ferro in ottica di scala metropolitana.
Deve essere aperto un confronto costante con enti competenti e sindaci metropolitani per il potenziamento delle connessioni infrastrutturali fra la città e i comuni della corona metropolitana soprattutto per quanto riguarda il ferro (ferrovie FL3 e Roma Nord), allo scopo di dare risposta alla crescente domanda di mobilità metropolitana.
Gli obiettivi minimi da raggiungere per il trasporto pubblico su ferro sono:
- raddoppio dei binari sulla ferrovia Roma Nord da Montebello a Morlupo e modernizzazione dell’infrastruttura per permettere il potenziamento delle corse urbane (ogni 8-12 min.);
- realizzazione di nuovi parcheggi di scambio fuori del GRA e messa in sicurezza degli esistenti entro il GRA;
- migliorare l’accessibilità della rete stradale e ciclabile alle stazioni;
- verificare la reale fattibilità dell’esistente progetto di chiusura dell’Anello Ferroviario, arenato da decenni per il fallimento del confronto con gli artigiani di via Camposampiero, prevedendo eventualmente la deviazione del tracciato. Nel frattempo è necessario che l’amministrazione si batta per l’apertura immediata della Stazione Vigna Clara, bloccata da ricorsi di pochi residenti;
- impegno per il prolungamento di Metro C sull’asse Cassia e sblocco della progettazione fino a Grottarossa (Volusia).
Per il trasporto pubblico su gomma si deve superare la logica legata alla densità abitativa: in un Municipio come il XV con densità abitativa di 9 abitanti per ettaro questa logica implica estese zone di territorio carenti o sprovviste di adeguati collegamenti (Valle Muricana, Via della Giustiniana); si deve operare urgentemente la revisione del piano del Trasporto Pubblico Locale per garantire una copertura capillare e costante anche ai quartieri più periferici e con minor densità abitativa.
- Mobilità con mezzo privato, si devono migliorare le infrastrutture stradali e metterle in sicurezza operando i seguenti interventi:
- adeguamento dimensionale (p.e. allargamento Via di Grottarossa altezza Ospedale Sant’Andrea, Braccianese bis);
- miglioramento delle intersezioni (p.e. Via Cassia Antica – Via Cortina d’Ampezzo, rotatorie Via Braccianese – Osteria Nuova);
- messa in sicurezza dei fronti dal dissesto idrogeologico (Via di Santa Cornelia, Via di Grottarossa, Via della Giustiniana);
- convogliamento delle acque di pioggia per evitare allagamenti (p.e. Via della Crescenza, Via Due Ponti).
La cultura nel Municipio XV va declinata su tre piani distinti ma fortemente interconnessi perché legati in modo indissolubile al contesto.
- La cultura storica, costituita dall’immenso patrimonio tutelato ma poco valorizzato: la Villa di Livia a Prima Porta, le rovine di Veio a Isola Farnese, l’Area Archeologica di Grottarossa sulla Flaminia-Saxa Rubra, gli scavi della Tomba del Condottiero Marco Nonio Macrino protagonista del film “Il gladiatore”, rinvenuti nel 2008 in Via Vitorchiano, i reperti “minori” solo per dimensione come la Tomba dei Veienti, la Tomba di Nerone, la Tomba della Mummia di Grottarossa sono solo alcuni dei siti archeologici del territorio, per lo più chiusi al pubblico e gestiti da enti di tutela diversi. Nel triennio 2013-2016 come amministrazione municipale avevamo avviato un confronto costante con i diversi enti coinvolti (Sovrintendenza Comunale, Soprintendenza Statale, Parco di Veio, Roma Natura) per far conoscere questo immenso patrimonio attraverso appuntamenti con esperti e visite guidate con associazioni di volontari.
Si deve ripartire da lì, con azioni congiunte Stato – Regione – Comune – Municipio, in particolare:
- riattivare la rete delle associazioni e dei gruppi organizzati del territorio, per promuovere e sostenere incontri pubblici con esperti e studiosi e passeggiate sul posto;
- cogliere l’occasione del Giubileo 2025 e del PNRR per rendere accessibili i siti, garantendone la sostenibilità anche economica tramite progetti che ne permettano la sponsorizzazione, all’interno di una visione di turismo culturale più slow inserito in un contesto che privilegi anche la cultura enogastronomica che caratterizza il territorio;
- creare una “carta cultura città” che connetta i siti più centrali e più famosi a queste realtà periferiche ma non meno rilevanti, anche con sistemi di mobilità dedicati (p.e. sconto sulle corse TAXI) per stimolare i turisti, ma anche gli stessi cittadini romani, a conoscere meglio la città e la storia;
- attivare un tavolo interistituzionale per connettere le aree archeologiche distribuite lungo la via Flaminia in un unico grande progetto di valorizzazione.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che sono parte della cultura storica del territorio anche le due eccellenze medievali costituite dai borghi di Isola Farnese e di Cesano, a poche centinaia di metri dalle viabilità principali e dai quartieri più moderni, ma ancora intatti nella loro morfologia. Qui gli abitanti si sentono parte del borgo, non cittadini di un quartiere, e organizzano tutti gli anni le feste patronali con rievocazioni storiche e sfilate in costume. Si devono studiare forme economiche per sostenere e sponsorizzare questi luoghi e gli eventi folcloristici connessi per il riconoscimento della cultura che essi rappresentano oltre che per attivare nuovi indotti economici e lavorativi legati al turismo.
Il patrimonio culturale storico è caratterizzato anche da cammini spirituali: infatti è attraversato da diversi cammini di fede, percorsi a misura d’uomo che rappresentano il comune denominatore del nostro patrimonio artistico, storico, culturale e paesaggistico e sono l’opportunità per un turismo lento, grazie cui il viaggiatore può immergersi nella cultura dei luoghi , dei prodotti tipici, delle storie , dei saperi:
- Via Francigena del Nord e le sue varianti:
- Variante di Baccano;
- Variante dell’Insugherata;
- Variante dei Laghi (in corso di riconoscimento con AEVF e Regione Lazio)
- Variante Veientana (in corso di presentazione progetto a Regione Lazio );
- La via Amerina del Cammino della Luce, di cui è allo studio anche il tracciato dalla valle di Baccano passa per Cesano ed arriva a Veio;
- La via Lauretana.
- La cultura “quotidiana”, costituita da cinema, teatri, biblioteche, centri culturali, eventi: mentre sul fronte storico enormi sono le potenzialità, su questo la situazione è più complessa:
- mancano centri culturali di aggregazione, socialità (una sola biblioteca a Labaro, un cinema a Vigna Clara pochi i teatri) e per intervenire servono forti investimenti innanzitutto sul patrimonio pubblico (non solo Comunale), anche attraverso gli strumenti del partenariato pubblico privato, per riconvertirlo cercando di garantire un polo culturale per zona.
L’utilizzo dei locali del Punto Verde Qualità “Olgiata”, i locali ex Asl a via Offanengo, lo “Studio XX” a Labaro, il polifunzionale a Via Sulbiate, nonché quelli afferenti al Castello di Cesano a piazza Caraffa, i Casali Parco Volusia, il Casale Inviolatella Borghese, i Casali Borghetto San Carlo, la struttura ex CSA Tomba di Nerone sono solo alcuni degli immobili che da subito possono essere inseriti in una progettualità complessiva in quanto distribuiti in modo uniforme sul territorio;
- vista la carenza di biblioteche e le particolari caratteristiche del territorio – vasto e policentrico – si deve ripristinare la biblioteca mobile e l’istituzione di più punti di raccolta e scambio libri, come le little free library, nelle numerose piazze del territorio, nelle aree commerciali aperte e al chiuso, e negli spazi condivisi delle case popolari;
- avviare pratiche innovative per portare la cultura nelle case, sulle terrazze, nei giardini come il progetto Toc Toc Teatro del Municipio I che ha dato l’opportunità di assistere, anche nel periodo delle restrizioni, a spettacoli teatrali nei cortili dei palazzi, scendendo “giù” o semplicemente affacciandosi alle finestre;
- La cultura delle nuove generazioni, una popolazione giovanile consistente ed attiva, formata sia da residenti, sia da studenti fuori sede, sia da studenti provenienti da altre aree della città, che negli ultimi anni ha mostrato una forte necessità di espressione e a cui servono gli strumenti giusti per emergere:
- in collaborazione con la Consulta della Scuola, creare un protocollo che permetta la realizzazione di eventi culturali nei luoghi pubblici del Municipio come presentazione di libri (esperienza Libri a Mollo), cineforum, mostre e conferenze per facilitare i momenti di aggregazione giovanile e formazione, che spesso non si possono fare per mancanza di luoghi; per farlo si devono mettere a disposizioni sia le aree verdi di competenza municipale che i locali di proprietà pubblica da ripensare come luoghi in grado di ospitare eventi culturali;
- la presenza forte di interesse al mondo della musica, con la nascita di molti piccoli gruppi musicali amatoriali, o anche di singoli, ci impone l’obiettivo di individuare luoghi e possibilità di esibizione: si propone l’istituzione delle aree musicali per i giovani e l’adozione del “Regolamento delle Aree Musicali per i Giovani” come nel Municipio II;
- il fermento delle giovani generazioni è l’anima dell’associazionismo del territorio, per questo si deve riattivare l’Albo delle Associazioni del Municipio, istituito nel triennio 2013-2016 e lasciato a se stesso in questi ultimi anni, come strumento di democrazia partecipativa ma anche di supporto agli indirizzi e alle azioni del municipio.
Il territorio ospita molte strutture sportive, per lo più private ma diverse anche pubbliche oltre alla presenza di due Punti Verde Qualità. Questa grande offerta deve “comunicare” per migliorare l’accessibilità di tutti allo sport e valorizzarne i benefici sociali e di salute: l’obiettivo è quello di creare una “rete municipale dello sport” con tutti i centri sportivi del territorio attraverso:
- La ridefinizione dei regolamenti per i centri sportivi comunali (realizzando un reale rapporto di partenariato tra Comune e concessionari sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo dell’organizzazione di attività);
- Sostenendo le palestre scolastiche per renderle centri sportivi municipali a tutti gli effetti (riconoscere il ruolo dell’associazionismo sportivo per promuovere il diritto all’attività sportiva e motoria);
- La realizzazione nei parchi di Roma, ed in circuito con i parchi di ROMANATURA, di spazi dedicati all’attività motoria autogestita o supportata da Associazioni Sportive del territorio;
- completamento del Palazzetto dello Sport di Cesano e riavvio dei processi di rigenerazione urbana per il Palazzetto dello Sport di Colli d’Oro, attualmente uno scheletro edilizio abbandonato;
- Il supporto agli impianti sportivi sia pubblici sia privati (politiche tariffarie che prevedano accordi con aziende partecipate – AMA e ACEA – e ridefinizione delle tariffe);
- Il confronto con il CONI e le diverse federazioni sportive, per creare una rete di collaborazione che possa promuovere, in partnership con le scuole, attività sportiva di base volto a promuovere sport minori e valorizzare le realtà locali.