Il Municipio Roma XV ha organizzato per le giornate di oggi e di domani una due giorni di approfondimento che punta i riflettori sull’Endometriosi, una patologia che affligge circa il 10% delle donne in Europa.
Il “Progetto Prevenzione Endometriosi”, pensato, organizzato e promosso dalla Commissione Politiche Sociali e Sanitarie del Municipio XV che lo scorso ottobre 2015 ha invitato tutti gli istituti ricadenti nel territorio ad ospitare l’iniziativa, coinvolge le ragazze del triennio dell’Istituto “B. Pascal” e si estende a entrambe le sedi scolastiche, quella di Via Brembio 97, presso cui si è svolto il primo dei due incontri questa mattina, e quella di Via dei Robilant 2, dove si terrà domani il secondo appuntamento.
A illustrare alle ragazze le caratteristiche della malattia una équipe di dottori specializzati, psicologhe e donne affette da endometriosi, affiancati da alcuni rappresentanti del Municipio.
“Si è deciso di parlare di questa patologia in quanto è ancora troppo sconosciuta nonostante in Italia a soffrirne siano circa tre milioni di donne equivalenti ad una su otto – ha dichiarato Agnese Rollo, Presidente della Commissione Politiche Sociali e Sanitarie del Municipio Roma XV – Il primo incontro di questa mattina ci ha dimostrato che solo tre ragazze delle sessanta presenti conoscono l’endometriosi. Il lavoro da fare quindi è tanto e su più livelli. Da una parte l’informazione nelle scuole e dall’altra il portare la Regione Lazio al riconoscimento dell’endometriosi come malattia invalidante al fine di esentare le donne affette dai notevoli costi di prestazioni mediche ed esami diagnostici. Su quest’ultimo punto si sta procedendo con l’elaborazione di un documento che si spera sia condiviso da tutte le forze politiche presenti nell’amministrazione.”
Oltre ai dottori si è avuta la presenza anche dell’amministratrice e ideatrice del gruppo FB “Conoscere l’Endometriosi“, Tiziana Oliviero, la quale ha rotto il ghiaccio proiettando un video realizzato per l’occasione da donne affette da endometriosi.
“Iniziative del genere sono fondamentali per la conoscenza di questa malattia cronica – ha sottolineato la Oliviero – Si può parlare di prevenzione al fine di diminuire i tempi di diagnosi della patologia e limitarne quindi i danni. Ecco perché iniziare dalle nuove generazioni.”