Ieri hanno dichiarato che la maggioranza non ha fatto intervenire i cittadini, oggi dicono che abbiamo fatto un milione di buco.
L’opposizione continua imperterrita a dire falsità su quanto accade nel nostro Municipio. Ieri le votazioni sono iniziate dopo tutti gli interventi dei cittadini seguite da un’ora e mezza di risposte da parte nostra, quindi sostenere che non c’è democrazia risulta oltre che singolare, ridicolo.
Oggi la vergogna raggiunge limiti inverosimili: i Consiglieri di opposizione denunciano un milione di buco, sapendo benissimo che quello stesso buco è stato da noi risanato.
La votazione della delibera, tecnicamente definita “debito fuori bilancio”, è semplicemente un ulteriore passo verso la normalizzazione di una situazione che i signori ci hanno lasciato.
Insieme al Comune di Roma abbiamo recuperato circa 3 milioni e 700 mila euro sui servizi essenziali alla persona lasciati scoperti dal 1 Luglio scorso dalla precedente Amministrazione, mantenendo tutti i servizi attivi e recuperando una situazione drammatica.
Oggi, vista l’approvazione del nuovo bilancio, il Comune di Roma ha giustamente iniziato a ripristinare le normali pratiche amministrative e, la votazione della delibera, che cercano di far passare come debito, è semplicemente un atto che ci metterà nelle condizioni di impegnare quei fondi che abbiamo recuperato.
I soldi ci sono e sono nel nostro sistema operativo. Il centrodestra, dopo averci fatto discutere durante il bilancio di asfaltare strade del Comune di Nettuno o di potare alberi che non esistono, continua il nel tentativo ridicolo di prendere in giro i cittadini e le cittadine del nostro territorio.
Come nostra consuetudine ci prendiamo le nostre responsabilità: non c’è stato il numero legale, ma non accettiamo lezioni di democrazia da chi ha gestito il nostro Municipio con inadeguatezza e pressapochismo, da chi ha lasciato la nostra gente senza i servizi essenziali alla persona, ma soprattutto da chi in questi sei mesi non ha prodotto nulla se non inutili e sterili polemiche, come quando governava.