L’inizio dell’estate ha sancito, per i dipendenti del Municipio XX, l’inizio di un calvario. Da giorni lavorano attrezzati con ventilatori, finestre aperte, per far circolare aria, dove sbatte il sole cocente di inizio Giugno.
Di tutta risposta i miei colleghi del PDL, oggi in Consiglio, si sono opposti alla discussione di un ordine del giorno che chiedeva di accendere gli impianti di areazione, di stipulare un contratto con una ditta specializzata per la manutenzione degli stessi e di dotare tutti gli uffici di un sistema di condizionamento adeguato.
Ci sono molte leggi che regolano il microclima degli uffici pubblici tra i quali l’art. 180 del D.Lgs. 81/2008, l’art. 8 e 16 del D.P.R. 1052/1977 e l’ art. 2 del D.M. del 18576 che sembrano non interessare ai governatori del XX Municipio.
Questo è il fulgido esempio di chi non ha rispetto del lavoro altrui e soprattutto dei propri dipendenti. Passi che all’interno dell’ufficio del PD non ci sia una porta e ci piova dentro, ma chi si alza la mattina per lavorare lo deve fare in un ambiente salubre, sicuro e confortevole.
Sfumata la musica della banda degli alpini presente all’inaugurazione della sede di Via Falminia, ora regna il silenzio. Il silenzio di un rumore assordante di chi pensa che l’amministrazione pubblica sia una questione privata.
Mi ero astenuto dal fare comunicati stampa, perché pensavo fosse un atto d’obbligo verso i nostri dipendenti, ma la spocchia di questi signori supera i limiti della più elementare decenza intellettuale.